Lezioni ai miei studenti (vol.2)2
CHARLES H. SPURGEON
Recensione di Luigi Dalla Pozza, pubblicata su «Studi di teologia» 2010-1, n. 43, pp. 66-67.
L'editoria evangelica prosegue nel proporre i lavori dei "principe del pulpito". Sulla scia del buon risultato ottenuto in libreria dal 1° voi. Lezioni ai miei studenti, l'editore ha pubblicato un 2° libro che raccoglie altre 12 lezioni del predicatore inglese. Originariamente questo materiale fu presentato agli studenti del Pastor's College e non era stato concepito per la pubblicazione. Ciò giustifica sia una certa ridondanza, sia il tono colloquiale, familiare e ripetitivo.
Le tematiche spaziano dallo "Spirito Santo in relazione al ministero", alla "Postura, azioni e gesti" che il predicatore deve tenere, alle "illustrazioni nella predicazione". Insomma, una sorte di manuale a tutto campo per la formazione di predicatori consacrati, capaci di progredire, consapevoli dello scopo della predicazione e adeguati ad un ministero pubblico.
Spurgeon afferma che senza l'accompagnamento dello Spirito Santo il ministero pastorale è solo un nome (11); senza il suo intervento non c'è l'abilità di indirizzare a Cristo (20), e nemmeno quello di produrre cambiamenti reali nella persona (25) o di discernere la realtà (30). Ma, soprattutto, non ci si può attendere che lo Spirito di Dio benedica un ministero che non avrebbe mai dovuto essere esercitato (35). Perciò, prosegue in un'altra lezione, è utile che i ministri del Signore siano uomini scelti dalla Chiesa, che si strutturano per "andare avanti nei successi personali, nei doni e nella grazia, nell'idoneità dell'opera, nella conformazione a Cristo" (42). E' un invito perentorio a non essere pigri e a progredire nella conoscenza (45), nell'abilità oratoria (48), nella consacrazione (53), in un'azione concreta (59).
Inoltre, occorre essere decisi per la verità, perché la Bibbia ha un messaggio preciso (66). E' fondamentale che il predicatore annunci Dio come Creatore (67) ma pure nella sua manifestazione trinitaria (67), Gesù come Signore e il suo sacrifìcio vicario, lo Spirito Santo e la sua opera di rigenerazione (68), il male del peccato, la salvezza solo per grazia e la giustificazione mediante la sola fede (69). La decisione per la verità, tuttavia, non è solo questione di annuncio, ma pure di azione quotidiana (72).
In alcune lezioni Spurgeon parla della postura e degli atteggiamenti, precisando che si tratta di qualcosa di secondario rispetto al contenuto del sermone (85), eppure non semplicemente accessorio (86). In queste pagine lo studente è confrontato con una lezione di congruenza tra comunicazione verbale e paraverbale, e invitato a fare con i gesti un'esegesi delle parole pronunciate (109). Estremamente comunicativi sono i disegni allegati. Seguono numerose pagine (troppe) dedicate a quest'argomento.
Altri spunti interessanti provengono dalla lezione sul fervore, indispensabile per il successo di un ministero (147). Certo la condizione indispensabile è l'amore per Cristo; ma la scelta di dove vivere, la quantità degli impegni (147), la permanenza in uno stesso luogo, la qualità dello studio (148), della condizione fìsica e dell'alimentazione (151) e altro ancora, incidono sul fervore incrementandolo o diminuendolo.
Dedica anche un capitolo sul modo in cui intrattenere relazioni con i membri di chiesa (166), dimostrando sensibilità ed acume nella gestione di problematiche non semplici. In particolare ricorda che è indispensabile curare tutta la chiesa e non solo alcune fazioni (168), imparando a prestare poca attenzione alle dicerie (172). Ciò è particolarmente importante anche in relazione ad altre chiese e pastori (184). Segue un bel capitolo sullo scopo di tutto l'impegno del predicatore: la conversione. Poiché essa è un'opera divina, occorre essere certi di dipendere dallo Spirito Santo (188), facendo cordoglio se non maturano dei frutti. Occorre lavorare molto per salvare dalle tenebre e perciò occorre fare appello all'intelligenza (195) e al cuore (196). Il libro chiude con alcuni capitoli (un terzo del libro) dedicati alle illustrazioni e agli aneddoti, offrendo consigli sul loro uso.
In conclusione, il libro merita di essere letto, anche se non tutti i capitoli risultano ugualmente stimolanti e alcuni sono eccessivamente prolissi. Per alcuni versi il materiale proposto è superato e poco adatto, per altri è estremamente arricchente, stimolante e provocatorio. Infatti, la questione centrale del libro è di grande attualità in Italia. Si parla tanto della predicazione e della centralità della predicazione, ma quali sono i criteri con cui i predicatori vengono scelti e preparati? Valutati e incoraggiati o corretti? Sostenuti e accompagnati?