Segni caratteristici
di un’opera
dello Spirito di Dio
“Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate
gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti
nel mondo”.
(I
Giovanni 4:1)
INDICE
Introduzione
all’edizione italiana
Segni
caratteristici di un’opera dello Spirito di Dio
I parte
II parte
Nell’era apostolica, si verificò
la più grande effusione dello Spirito di Dio di tutti i tempi. Questo è vero
sia per quanto riguarda la sua influenza e i suoi doni straordinari, sia per la
sua opera ordinaria di convinzione, conversione, illuminazione e santificazione
degli uomini. Tuttavia, come abbondò l’influenza del vero Spirito, così si
moltiplicarono anche le contraffazioni. Infatti, come c’insegnano le
innumerevoli testimonianze degli scritti apostolici, il diavolo cerca d’imitare
l’opera dello Spirito Santo, sia essa ordinaria o straordinaria.
A causa
di questa situazione era necessario che la chiesa del Signore possedesse dei
criteri che le permettessero di distinguere e discernere la natura e la
genuinità delle esperienze spirituali, in modo da evitare ogni abuso. Questo
capitolo dell’epistola di Giovanni enumera proprio tali criteri ed affronta
questo soggetto nel modo più esplicito e completo che la Bibbia presenti.
L’apostolo si propone di far comprendere ai credenti quali sono quei segni che
li possono aiutare a riconoscere l’opera dello Spirito Santo e, al fine di
esporre l’argomento esaurientemente e con la massima chiarezza, ne parla lungo
tutto il capitolo. Data l’importanza che la Bibbia attribuisce a questi
insegnamenti, è strano che in un periodo di eccezionale risveglio come quello
che stiamo vivendo, essi siano così trascurati. Invece, è soprattutto in
circostanze come quelle in cui ci troviamo, cioè quando i pensieri delle
persone sono rivolti in maniera particolare alle cose spirituali e quando si
odono varie opinioni circa l’opera dello Spirito Santo, che bisogna conoscere
bene e seguire scrupolosamente le direttive della Parola di Dio a riguardo.
L’apostolo
introduce il suo discorso facendo riferimento alla presenza dello Spirito Santo
quale evidenza sicura della propria esperienza di salvezza: «Chi osserva i suoi
comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. Da questo conosciamo che egli rimane
in noi: dallo Spirito che ci ha dato» (I Giovanni 3:24). Giovanni non si
prefigge soltanto di far conoscere i segni che distinguono l’opera del vero Spirito
ed i veri prodigi da quelli falsi, ma vuole anche mostrare, come osserveremo
dettagliatamente in seguito, in che modo lo Spirito di Dio opera nei cuori
delle persone quando le induce ad avvicinarsi a Cristo e le santifica.
Queste
parole costituiscono, dunque, un’introduzione ad un discorso che si propone di
spiegare quali sono i segni caratteristici dell’opera del vero Spirito. Prima
di esporre questi criteri, l’apostolo esorta i cristiani a non essere
creduloni, a non affrettarsi cioè ad attribuire ogni fenomeno appariscente
all’opera dello Spirito Santo: «Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma
provate gli spiriti per sapere se sono da Dio». In secondo luogo, egli spiega
che esistono anche le imitazioni: «Molti falsi profeti sono sorti nel mondo».
Questi “falsi profeti” non solo sono convinti di essere ispirati profeticamente
dallo Spirito Santo, ma credono anche di aver ottenuto dei favori particolari
da Dio, di aver raggiunto un livello di santità eccezionale e, naturalmente, di
avere sperimentato nei loro cuori l’influenza salvifica e santificante dello
Spirito di Dio. Ricordiamoci di questa esortazione, affinché possiamo esaminare
e vagliare le pretese di costoro a riguardo dell’opera ordinaria e
straordinaria dello Spirito di Dio.
Il mio
obiettivo è di mostrare quali sono i segni veri, certi e discriminanti
dell’opera dello Spirito di Dio che ci permetteranno di discernere con
sicurezza ogni esperienza spirituale che viviamo in prima persona, oppure che
ricorrono in altri. Solo la Scrittura
è la nostra guida: essa è la regola autorevole e perenne, infallibile e
sufficiente che Dio ha dato alla sua chiesa per guidare i credenti in tutto ciò
che è di grande importanza per la loro anima! Indubbiamente, il Signore ha dato
alla chiesa indicazioni a sufficienza per aiutarla a giudicare gli spiriti. Se
così non avesse fatto, i credenti sarebbero rimasti vulnerabili e indifesi di
fronte agli inganni dei loro nemici. Non temiamo di seguire questi principi! Lo
Spirito che ha composto le Scritture sapeva bene quali sarebbero stati i
criteri di cui avremmo avuto bisogno per distinguere le sue opere da quelle
che, falsamente, gli sono attribuite.
Come ho
già detto, il discorso dell’apostolo su questo tema è il più esauriente e
particolareggiato; perciò, non sarà necessario andare oltre, ma basterà
riferirci ai principi insegnati in questo capitolo. Prima di parlare di ciò che
ci permette di provare gli spiriti, vorrei preparare il terreno considerando in
primo luogo, negativamente, quei criteri
che non sono necessariamente segni o evidenze che un’opera non appartenga allo
Spirito di Dio[*].
Estratto dalla I parte
I Parte
Segni
negativi: i criteri per mezzo dei quali non dobbiamo giudicare un’opera
spirituale e che, in particolare, non dimostrano che un’opera non sia dallo
Spirito di Dio.
1. Il fatto che un’opera si realizzi in maniera insolita e
straordinaria non ci permette di concludere che non si tratti di un’opera dello
Spirito Santo, purché la differenza con ciò che è comune e normale rimanga
entro i limiti fissati dai principi della Scrittura.
L’esperienza
abituale della chiesa non deve divenire il metro del nostro giudizio, perché
possono verificarsi interventi divini nuovi e straordinari com’è successo in
maniera evidente già nel passato. Dio ha spesso compiuto cose nuove e
inconsuete che hanno sorpreso uomini e angeli! E se il Signore ha agito in
questo modo nel passato, non dobbiamo pensare che egli non potrà farlo nel
futuro! Le profezie della Scrittura ci mostrano che Dio ha ancora dei grandi
piani da adempiere. Il fatto che un’opera differisca da ciò che è usuale non
prova che quanto accade non è dallo Spirito Santo, a meno che non si tratti di
qualcosa che devii dalla regola che egli stesso ha prescritto. Lo Spirito di
Dio è sovrano nelle sue attività e sappiamo bene che agisce in modo vario. Noi
non possiamo comprendere l’ampiezza di tale varietà la quale, però, si
manifesta sempre nell’ambito delle norme che egli stesso ha fissato nella
Parola di Dio. Non dobbiamo limitare Dio laddove egli non ha posto alcun limite
a se stesso!
Ad
esempio, non è giusto affermare che un’opera non è dallo Spirito di Dio solo
perché le menti delle persone sono influenzate con un’intensità straordinaria.
Quando molti sembrano essere convinti in modo insolito della terribile natura
del peccato e della loro perdizione, quando in molti sperimentano una singolare
percezione della certezza e della gloria delle verità celesti e sono conseguentemente
scossi da sentimenti di timore e tristezza o da amore e gioia con insolita
intensità, e quando tali cambiamenti si verificano improvvisamente coinvolgendo
numerose persone, tra le quali molti giovani, non possiamo concludere per
queste cose che tale opera non sia dallo Spirito Santo. La realtà di tali opere
dello Spirito di Dio è insegnata dalla Scrittura e, dunque, la presenza di
queste manifestazioni rappresenta possibilmente un segno positivo. Infatti,
quanto maggiore è la corrispondenza tra la natura di queste manifestazioni e
l’insegnamento della Scrittura, tanto maggiore sarà l’evidenza della loro
genuinità. Invece, quando l’influenza di un’opera è limitata e modesta, è più
complicato riconoscerne l’autenticità.
Spesso
tendiamo a dubitare di ciò che è considerato fuori del comune. Questo accade
soprattutto alle persone anziane, le quali sono convinte che sia giusto solo
ciò a cui sono state abituate. Ma se è vero che questi fenomeni non sono dallo
Spirito di Dio perché presentano una natura insolita, allora lo stesso discorso
dovrebbe valere per quanto accadde ai giorni degli apostoli! In quel tempo
l’opera dello Spirito Santo si manifestò in maniera del tutto nuova. La potenza
che Dio manifestò, fu più che mai grande e visibile. Le persone furono
trasformate dallo Spirito Santo improvvisamente ed in gran numero; interi
villaggi, città e popolazioni furono radicalmente trasformati.
La natura
straordinaria di quest’opera compiuta da Dio colse di sorpresa i Giudei i
quali, pur non sapendo cosa pensare, rifiutavano di ammettere che ciò che stava
succedendo fosse opera dello Spirito di Dio. Molti consideravano chi era
coinvolto in questo movimento come privo delle facoltà razionali, come si
comprende da Atti 2:13 e 26:24 e da I Corinzi 4:10.
Esaminando
le profezie della Bibbia, abbiamo motivo di pensare che l’inizio dell’ultima e
più grande effusione dello Spirito di Dio si sarebbe manifestata negli ultimi
tempi in modo talmente straordinario da non aver avuto alcun precedente: «Chi
ha udito mai cosa siffatta? Chi ha mai visto qualcosa di simile? Un paese nasce
forse in un giorno? Una nazione viene forse alla luce in una volta? Ma Sion,
non appena ha sentito le doglie, ha subito partorito i suoi figli” (Isaia
66:8). È, dunque, una cosa ragionevole che al carattere straordinario di questa
promessa di Dio corrispondano eventi di natura eccezionale e gloriosa.
[*] Edwards non inizia spiegando subito ciò che prova la genuinità dell’opera dello Spirito Santo, ma risponde prima a coloro che si opponevano al risveglio ritenendo che alcune manifestazioni che si erano verificate testimoniassero contro di esso. Perciò, Edwards affronta in primo luogo queste critiche per dimostrare che i fenomeni cui gli oppositori del risveglio facevano riferimento per provare che il movimento non era da Dio, in realtà non provavano nulla, né in bene né in male (N. d. E.).